Bruno Conterno: fare rete tra imprese e ricerca per innovare il made in Italy

Una Rete Innovativa Regionale tra soggetti pubblici e privati per la moda e il design made in Italy.
In occasione di INSIDE #Lineapelle105, abbiamo incontrato Bruno Conterno, CEO dell’azienda calzaturiera padovana Nice Footwear, nominato dal Politecnico Calzaturiero della Riviera del Brenta Presidente della RIR – FACE Design: la Rete Innovativa Regionale – Fashion Creative Enterprises and Design – che riunisce un “ecosistema” multidisciplinare di soggetti pubblici e privati, tra università, imprese, centri di ricerca, finalizzata a costruire percorsi di innovazione nell’ambito della moda e del design made in Italy.
Nella sua intervista, Bruno Conterno sottolinea l’importanza di fare rete in un momento delicato per il comparto moda, pelle e calzatura. L’esperienza della Rete Innovativa Regionale nasce dalla necessità di unire competenze in ambito aziendale e di ricerca per affrontare sfide complesse che nessun attore da solo può risolvere.
“Fare rete in un mondo che è molto complesso può essere un grande valore aggiunto” – spiega Conterno, richiamando la forza di un ecosistema territoriale capace di lavorare in sinergia per affrontare i cambiamenti del mercato.
Crisi come opportunità per rinnovare processi e collaborazioni
Pur riconoscendo il momento di difficoltà per il settore, Conterno invita a considerare la crisi anche come occasione di riflessione e rilancio. L’obiettivo è superare la frammentazione della filiera, puntando a un’integrazione tra produzione, design, tecnologia e sostenibilità. “Credo sia anche un momento di riflessione interna per rivedere i processi e per non vedere una filiera disaggregata ma una filiera che unita potrebbe dare risposte molto più efficaci.”
Università e imprese: un dialogo sempre più necessario
Secondo Conterno, è fondamentale che le aziende non restino passive, ma si facciano parte attiva nel creare un ponte con le università e gli studenti, portando l’esempio della sua stessa azienda, Nice Footwear: realtà industriale con forte proiezione internazionale, che investe nella ricerca e nel dialogo continuo con le istituzioni accademiche.
“La singola industria per essere attrattiva si deve impegnare a farsi conoscere, ma deve anche collaborare, essere aperta al confronto con le università.” Un’apertura che ha portato a una collaborazione concreta e reattiva con atenei come lo IUAV, l’Università di Venezia e l’Università di Padova.
La pelle tra tradizione e sperimentazione
Nel mondo footwear, la pelle mantiene un ruolo centrale, anche grazie alla sua capacità di rinnovarsi e raccontarsi. È un materiale che rappresenta l’equilibrio tra eredità e innovazione, e che oggi compete sul mercato globale con nuovi materiali, mantenendo una forte identità e una crescente attenzione alla sostenibilità.
Made in Italy: un’eredità che deve stimolare a investire
Il valore del made in Italy resta un asset riconosciuto a livello globale, ma, come sottolinea Conterno, non può essere considerato un punto d’arrivo. Serve invece come stimolo continuo per crescere, investire e consolidare il primato italiano nel settore calzaturiero e conciario.
“Il made in Italy è quasi un brand riconoscibile in tutto il mondo, ma questo non basta per garantirci un futuro.”
Dall’intervento di Bruno Conterno emerge con chiarezza una visione proiettata al futuro: un settore che non si arrende, ma che si interroga, si rinnova e costruisce alleanze per affrontare le sfide globali. La pelle, il design e la manifattura italiana possono e devono continuare a essere punti di riferimento, a patto che ricerca, innovazione e collaborazione diventino parole chiave condivise in tutta la filiera.
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