Formazione e futuro: il valore strategico dell’education nella moda secondo Paolo Bastianello

Nel cuore di Lineapelle105, l’appuntamento con Paolo Bastianello – Componente COGE Confindustria Moda Italia – ha offerto una riflessione chiara e concreta su un tema cruciale per l’industria del fashion: la formazione dei giovani e il futuro del settore manifatturiero.
Una rete di scuole per formare i professionisti della moda di domani
Negli ultimi anni Confindustria Moda ha investito molto nella creazione di una rete di istituti tecnici e ITS Academy per colmare il gap tra scuola e impresa. Sei anni fa nasceva la rete T.A.ME., un’iniziativa voluta da una quarantina di dirigenti scolastici per creare un collegamento solido tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro. Oggi questa rete conta oltre 150 istituti tecnici e professionali a indirizzo moda, con una particolare concentrazione in Campania. Un risultato importante, che permette di favorire la comunicazione tra scuole e imprese e di attrarre nuovi talenti.
Un settore a rischio senza nuovi ingressi
Ma i numeri impongono una riflessione: secondo dati Unioncamere, entro il 2030 il settore moda perderà circa 90-100 mila lavoratori per pensionamenti, mentre il Ministero dell’Istruzione prevede 1,3 milioni di nati in meno entro la stessa data. “Nel frattempo, dobbiamo pensare a qualche soluzione” afferma Bastianello, evidenziando la necessità di rafforzare il legame tra scuola e impresa e di rendere più attrattivo il settore agli occhi dei giovani e delle loro famiglie, evidenziando la necessità di un cambio di percezione del settore.
Comunicare il valore della moda ai giovani
Per farlo, il ruolo della comunicazione è essenziale: “Dobbiamo trovare un sistema per raccontare meglio le opportunità del nostro settore. Non solo ai giovani, ma anche ai docenti e alle famiglie”. Un compito che spetta alle imprese, ma anche alle istituzioni scolastiche e ai media.
Nonostante le difficoltà del momento – con un calo del fatturato della moda e un mercato in attesa di ripartenza – Bastianello vede segnali di cauto ottimismo per il secondo semestre del 2025.
Innovazione e crescita per affrontare il futuro
La chiave? Investire sulla formazione, supportare il passaggio generazionale e ampliare la dimensione delle imprese per affrontare le sfide globali. Un settore che evolve e che per mantenere la propria competitività internazionale deve puntare su innovazione, digitalizzazione e sostenibilità. La moda italiana deve affrontare un momento complesso, con una contrazione generale del mercato. Tuttavia, secondo Bastianello, è il momento di fare squadra, investire in innovazione e conquistare nuovi mercati per costruire il futuro. E il futuro della moda italiana dipenderà anche dalla capacità di attrarre e formare nuovi talenti, trasformando la percezione del settore e valorizzandone il ruolo strategico per l’economia nazionale.
Guarda l’intervista integrale.
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