Cosa prevede il nuovo Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro per la Concia
È stata firmata lo scorso 7 marzo dalle delegazioni Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, assieme all’Unione Nazionale Industria Conciaria (UNIC-Concerie Italiane) aderente a Confindustria, l’ipotesi di accordo che lavoratori saranno chiamati a votare nelle loro assemblee, per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per gli addetti alle aziende conciarie, scaduto lo scorso 30 giugno 2023.
“Una trattativa intensa nella quale le parti hanno condiviso, superando alcune divergenze” – come si legge in una nota di UNIC-Concerie Italiane, riportata dal magazine “La Conceria” (https://www.laconceria.it/conceria/la-firma-ce-rinnovato-il-contratto-di-lavoro-della-concia/) che parla dell’impegno al dialogo e al confronto costruttivo per – “affrontare in maniera coesa il difficile quadro economico in cui operano le concerie e i lavoratori. Il rinnovo non prevede solo soluzioni volte a garantire standard economici minimi per le lavoratrici e i lavoratori. Promuove anche la responsabilità sociale nei luoghi di lavoro attraverso vari interventi migliorativi”.
Benefici economici
L’accordo, che avrà vigenza dal 1° luglio 2023 al 30 giugno 2026 e che in Italia interesserà 23.000 i lavoratori, in quasi 1200 aziende, prevede innanzitutto un aumento salariale in busta paga complessivo di 191 euro (livello D2), Un ammontare complessivo quindi di €4.165, erogati in busta paga in 3 tranche e precisamente:
● 1° marzo 2024 pari a 96 euro;
● 1° gennaio 2025 pari a 55 euro;
● 1° gennaio 2026 pari a 40 euro.
Un aumento sui minimi di circa il 10%, come si legge nel Comunicato Stampa congiunto divulgato dalle sigle sindacali coinvolte.
Novità in tema di welfare
Molte altre sono le novità che questo rinnovo presenta, in particolare in tema di welfare. In ambito di flessibilità, il nuovo contratto prevede l’introduzione di causali per il superamento dei 12 mesi nei contratti a termine, così come clausole elastiche sui part time, ferie solidali e smart-working. Oltre che un incremento, dal 2026, del contributo mensile relativo all’assistenza sanitaria integrativa Sanimoda, a copertura assicurativa per le non autosufficienze, che passa da 12 a 15 euro. Al centro della discussione, anche il tema delle malattie invalidanti, con l’estensione della conservazione del posto in caso di gravi patologie, del congedo per le vittime di violenza di genere, dei permessi e dei congedi parentali.
I commenti dei presidenti di Sezione Concia di Confindustria Vicenza e Apindustria Confimi
Apprezzamento e soddisfazione sono stati espressi nella nota del presidente di Sezione Concia di Confindustria Vicenza, Mirko Lucio Balsemin, che nel merito ha dichiarato “Un obiettivo raggiunto per il lodevole sforzo di imprenditori e lavoratori che hanno affrontato le conseguenze del difficile momento economico internazionale riconoscendo l’importanza di stringere nelle proprie mani il destino dell’industria conciaria italiana. Imprenditori e lavoratori hanno dato prova di grande senso di responsabilità rendendo perseguibili le richieste economiche e l’apertura al dialogo sul nuovo che avanza.”
Sul rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di lavoro degli addetti delle aziende conciarie italiane, ha manifestato la sua approvazione anche Paolo De Marzi, presidente provinciale Sezione Chimica e Concia di Apindustria Confimi che, assieme a Confindustria, ha seguito fin dall’inizio le trattative. “Con il rinnovo del contratto da parte di UNIC e delle sigle sindacali di comparto, si completa il quadro dei rinnovi dei contratti per le industrie del settore, dopo l’accordo raggiunto per le PMI. Parliamo di contratti che convergono nei valori e che hanno saputo bilanciare i contenuti economici e di welfare riconosciuti ai lavoratori con le esigenze di un comparto produttivo che, nonostante stia attraversando una fase delicata, è estremamente dinamico e rilevante in termini di PIL nazionale” – le parole di De Marzi.
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