Da rifiuto a prodotto pregiato. La circolarità del Distretto Veneto della Pelle raccontata dall’ingegner Massimo Neresini
Sul Corriere del Veneto, l’ingegner Massimo Neresini, amministratore delegato dell’azienda socia del Distretto Veneto della Pelle SICIT Spa e membro del Comitato Tecnico-Scientifico del Masterplan “Concia verso l’impatto zero”, su cui il Distretto lavora da mesi, parla della capacità di creare innovazione, circolarità e sostenibilità delle industrie del distretto conciario veneto.
L’interessante contributo di Neresini, raccolto nei giorni scorsi da Luca Romano nell’ambito della sua ricerca sui distretti industriali della Regione Veneto (leggi l’articolo), racconta “la titanica forza di volontà” degli imprenditori locali che, a partire da una realtà contadina come quella della Valle del Chiampo, sono riusciti a creare aziende divenute leader mondiali di settore, oggetto di studio e di encomio internazionale.
Nella sua competente e appassionata narrazione dell’evoluzione delle imprese conciarie, l’ing. Neresini giunge fino alle vicende finanziarie più recenti (quotazioni in Borsa e arrivo dei Fondi) e racconta i motivi stessi che hanno portato alla nascita di SICIT: raccogliere e trattare il rifiuto industriale delle concerie per creare prodotti di altissimo valore aggiunto.
Nella sua analisi sull’ingresso a pieno titolo della lavorazione conciaria nell’ambito dell’economia circolare, cita le tante innovazioni possibili per il settore, atte soprattutto a convertire il rifiuto in un “prodotto molto ricercato, pregiato per gli effetti sull’ambiente”. Un esempio: l’estrazione, mediante processo di vaporizzazione, del grasso dalle pelli e la sua trasformazione in biocombustibile, che permette l’azzeramento delle emissioni di CO2.
L’adesione ai principi di sostenibilità ambientale ha indubbiamente attratto sul comparto conciario veneto l’interesse dei fondi finanziari ESG (Environmental, Social, and Governance) e ha aperto le porte agli investitori disponibili a convogliare risorse su processi innovativi, sostenibili e di valenza sociale.
Le conclusioni di Neresini non mancano infine di valorizzare l’importanza dell’aggregazione per lo sviluppo sostenibile, in merito alla quale si è espresso dicendo “a tutti i livelli, anche in quelli più alti, il solista deve lasciar trionfare il gioco di squadra, il livello di specializzazione nelle articolazioni scientifiche e tecnologiche dei processi industriali obbliga a una collegialità multidisciplinare”. Approccio questo, fortemente sostenuto dal Distretto Veneto della Pelle e pienamente espresso nel Masterplan “Concia verso l’impatto zero”.