Il Masterplan “Concia verso l’Impatto Ambientale Zero”
Su Il Giornale di Vicenza si parla del percorso radicalmente innovativo promosso dal Distretto Veneto della Pelle: un Masterplan mirato a coinvolgere l’intero territorio, con un comitato tecnico-scientifico, di alto profilo, impegnato a lavorare alla trasparenza dei dati e a definire gli interventi strutturali più adeguati per intervenire su acqua, aria e suolo, secondo gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Obiettivo: una concia circolare e sostenibile, con la possibilità di attingere ai fondi del PNRR.
Partecipazione e ascolto del territorio, competenze tecnico-scientifiche elevatissime e una filiera totalmente circolare e sostenibile
Questi i concetti-chiave del Masterplan “Concia verso l’impatto ambientale zero” che mira a dare forma alla concia del futuro, azzerando il proprio impatto ambientale con un’economia pienamente circolare.
<<Riteniamo che questo sia il momento giusto per affrontare i nodi del sistema e costruire la concia del futuro. Il Masterplan, per la novità del metodo, delle competenze e della qualità dei soggetti coinvolti, darà un contributo importante al territorio, anche in vista del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Le politiche pubbliche ed europee promuovono la transizione ecologica e la nostra strategia di produrre nella Valle del Chiampo entro il 2030 le pelli in modo pienamente circolare e sostenibile potrà rappresentare un modello in questa direzione>>. Queste le parole del presidente Riccardo Boschetti che da mesi si dedica alla concertazione di tutte le parti sociali ed istituzionali del territorio, per raggiungere il clima di massima condivisione a cui aspira.
A caratterizzare il Masterplan è proprio l’approccio aggregativo tipico del Distretto Veneto della Pelle, che muove dalla definizione del percorso con tutti i portatori d’interesse – imprese, associazioni di categoria, enti locali, rappresentanze dei lavoratori e del territorio, associazioni e comitati impegnati a tutela dell’ambiente – per costruire insieme la concia del futuro: circolare e sostenibile.
Il metodo
Il percorso, per il quale il Distretto individuato è soggetto coordinatore, ha preso il via dall’allineamento di imprese e associazioni del settore su obiettivi e metodo di lavoro:
- approccio partecipato fin dall’inizio, con tavoli specifici con i portatori di interesse (in corso): associazioni imprenditoriali, sindacati, enti locali, società pubbliche, associazioni ambientaliste, fino al coinvolgimento di Provincia e Regione;
- un comitato consultivo permanente con i portatori di interesse del territorio, per mantenere il coinvolgimento anche nello sviluppo dei singoli progetti;
- un comitato tecnico-scientifico per lo sviluppo dei progetti, con esperti scelti fra docenti universitari, studi di ingegneria, tecnici delle imprese e delle società pubbliche coinvolte;
- forte attenzione alla salute e all’ambiente, a partire dalla massima trasparenza sui dati e sui monitoraggi, anche con l’elaborazione e la condivisione pubblica di tutti i dati disponibili nel territorio su salute e ambiente;
- importanza data alla formazione e ricerca, per aumentare il tasso di innovazione.
I contenuti
Grazie a questa metodologia, verranno successivamente individuati i progetti attuativi, che muoveranno intorno a 3 fattori – acqua, aria e suolo – in linea con gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 per uno sviluppo sostenibile.
Il focus delle idee progettuali verterà su: recupero e riciclo della maggior parte delle sostanze di scarto della produzione; miglioramento del processo depurativo, con gestione separata degli scarichi, per farlo diventare un processo di vera economia circolare; riduzione drastica della produzione di fanghi e del problema dei cattivi odori.
A questi si aggiungeranno azioni strategiche finalizzate al raggiungimento della Carbon Neutrality, all’Efficientamento energetico e uso di energia da fonti rinnovabili, al monitoraggio continuo e permanente dei dati, al rafforzamento dei percorsi di formazione e ricerca.
La prospettiva del Masterplan “Concia verso l’impatto ambientale zero” è ambiziosa e prende le mosse da alcune solide basi e da una filiera già esempio mondiale di circolarità:
- provenienza delle pelli, al 100% riciclo di scarti della catena alimentare;
- realtà industriali di eccellenza nel riutilizzo dei sottoprodotti della concia;
- eccellenze tecnologiche nella chimica, nei macchinari e nella depurazione;
- percorsi virtuosi già avviati da diverse aziende per la certificazione di sostenibilità.
Le attività e il Comitato Tecnico-Scientifico
Sono in corso ormai da settimane gli incontri con i portatori di interesse, per condividere la visione generale e individuare i progetti specifici da attuare.
Primi tavoli sono già stati aperti con alcune strutture di Regione e Provincia.
Nei prossimi giorni si insedierà anche il Comitato Tecnico-Scientifico, composto da alcuni fra i massimi esperti nelle materie di competenza:
- Nicola Muraro, coordinatore del progetto, per il Distretto Veneto della Pelle
- prof. Paolo Canu, ordinario del Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università di Padova
- ing. Andrea Chiorboli, Direttore Generale, Acque del Chiampo
- ing. Gianmaria De Stavola, partner di E-Farm Engineering & Consulting S.r.l.
- ing. Marco Gottardo, vice direttore tecnico, Medio Chiampo
- dott. Roberto (Mariano) Mecenero, presidente Associazione Italiana Chimici del Cuoio (AICC)
- ing. Massimo Neresini, CEO, Sicit Spa
- prof. Paolo Pavan, ordinario del Dipartimento di Scienze Ambientali Informatica e Statistica, Università Ca’ Foscari di Venezia
- dott. Giorgio Pozza, Direttore Scientifico, Distretto Veneto della Pelle
- ing. Hermes Redi, CEO, HMR Srl.