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“Siamo pronti a un tavolo di lavoro” l’intervento del presidente di Sezione Concia, Mirko Balsemin, su Il Giornale di Vicenza

Da Il Giornale di Vicenza 25 aprile 2024 “L’intervento” pag. 10 – intervista completa

La sostenibilità della concia italiana è oggi una necessità. Confindustria, per affrontare la competitività internazionale e inaugurare il cambiamento, propone un nuovo modello di sviluppo. «Ci troviamo nel pieno di una trasformazione – afferma Mirko Balsemin, presidente della sezione Concia di Confindustria Vicenza – non solo per il rispetto ambientale ma per il modo stesso di fare impresa. La concia ha adottato tecnologie all’avanguardia nel trattamento delle acque, nel riutilizzo degli scarti di lavorazione e nella riduzione dell’impatto ambientale. L’impegno verso l’alta qualità e l’innovazione hanno migliorato l’efficienza, ridotto l’impronta ecologica e rafforzato nell’imprenditore il bisogno di sostenibilità». Balsemin riferisce anche le criticità, nonostante le concerie siano in prima fila nell’economia circolare e nella trasformazione green degli scarti della filiera alimentare: «Abbiamo assistito in Italia a una riduzione significativa nella produzione di pellame, passando da 215 milioni di mq nel 2000 a 97 milioni nel 2023. Nonostante ciò il settore conciario vicentino dimostra una resilienza notevole. Il fatturato rimane di 2,5 miliardi, continuando a rappresentare circa il 60% di quello nazionale». Si evidenzia il passaggio da una logica di quantità a una produzione di pellami ad alto valore aggiunto. «Non solo rispondiamo alle crescenti esigenze di responsabilità ambientale ma offriamo prodotti di qualità superiore in grado di essere riconosciuti con maggiori marginalità sul mercato internazionale. Questa è la direzione presa dalle nostre aziende associate auspicando permangano costi ambientali sostenibili che non continuino a compromettere la nostra competitività». Nel cuore dell’industria conciaria, però, si avverte l’esigenza di promuovere la percezione del settore. Il presidente insiste su questa necessità: «Abbiamo estremo bisogno di una comunicazione che parli della pelle, dell’essenza della nostra industria non solo come produzione ma come simbolo di un futuro sostenibile. Questa visione mira ad informare, educare, coinvolgere l’opinione pubblica, dimostrando l’impegno e le pratiche eco-compatibili, di un’etica del lavoro rispettosa dell’ambiente». Prosegue Balsemin: «Desideriamo un’Europa orientata verso un futuro sostenibile, preservando l’arte conciaria. Sottostiamo alle leggi europee non solo quando riceviamo i Recovery Fund ma anche quando queste limitano la nostra libertà d’azione. Siamo preoccupati per il regolamento Eudr in via di applicazione che dà corpo alle norme sulla deforestazione. Pur condividendo la ratio legis è inaccettabile dar corso, con queste modalità, a norme spontaneiste che parlano di salvaguardia del clima ma spostano in altri Paesi ad alta deregulation ciò che di peggio l’industria conciaria europea ha superato da anni. Desideriamo una presenza politica a Bruxelles che legiferi norme identitarie proprio a partire dai nostri problemi e dalle nostre fragilità. In questa forma e con queste tempistiche il regolamento Eudr rischia solo di affossare il sistema conciario italiano». Il presidente parla di nuove strategie: «I nostri imprenditori non subiscono passivamente le circostanze, propongono in collaborazione con Unic forti e decise azioni volte a garantire il futuro della concia riposizionando con alto valore aggiunto le pelli italiane sul mercato internazionale. Al centro di questa rivoluzione c’è la “Land Identity”, sintesi fra identità territoriale certificata ed eccellenze industriali in un legame indissolubile fra prodotto e territorio, nel rispetto dell’ambiente e delle comunità locali. Chiedo alle istituzioni di condividere l’anima, i significati e le prassi della Land Identity. Sono convinto che solo attraverso impegno ed azioni condivise, non propagandistiche, sia possibile sbloccare il pieno potenziale dell’industria conciaria italiana. Tuttavia sentiamo la necessità di una presenza politica a Bruxelles che legiferi norme identitarie proprio a partire dai nostri problemi e dalle nostre fragilità. Confindustria è pronta a un tavolo di lavoro su questi temi coinvolgendo ogni rappresentanza ed organizzazione sociale».

  • Distretto Veneto Della Pelle Intervista Gdv Mirko Balsemin Presidente Sezione Concia Confindustria Vicenza 3
  • Distretto Veneto Della Pelle Intervista Gdv Mirko Balsemin Presidente Sezione Concia Confindustria Vicenza 4
  • Distretto Veneto Della Pelle Intervista Gdv Mirko Balsemin Presidente Sezione Concia Confindustria Vicenza 2

     

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